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Premio Enrico Mazza - Edizione 2024

Il Vincitore
e le Motivazioni del Premio

Riconoscendo il valore scientifico e il rilievo culturale di tutti i volumi ora menzionati, la Commissione è giunta alla decisione unanime di assegnare il premio al volume di Cecilia Antonelli, Les aventures de l’apôtre Barthélemy dans le monde chrétien ancien et les 'Actes et martyre de Barthélemy' grecs et arméniens, Rimini, Guaraldi 2021 (n. 3 nell’elenco delle domande pervenute, allegato al verbale n. 1), con la seguente motivazione:

 

Il volume di Cecilia Antonelli costituisce un accurato studio preparatorio all’edizione degli Acta Bartholomaei, trasmessi in greco e armeno, la cui pubblicazione a cura dell’autrice è prevista nella prestigiosa Series apocryphorum del Corpus Christianorum. L’autrice, con rigore filologico e piena padronanza delle lingue in questione, prende in esame le fonti neotestamentarie relative all’apostolo e quelle contenute nei testi cosiddetti “apocrifi”. Questi ultimi testimoniano del costituirsi progressivo di una vera e propria leggenda agiografica che si dipana in testi la cui genesi va collocata nell’ambito geografico compreso tra l’Armenia l’India. Essa viene dapprima collocata sullo sfondo del più ampio contesto religioso tardoantico e delle multiformi declinazioni dell’originaria tradizione cristiana, mentre nella seconda parte del lavoro sono puntualmente ricostruite le vicende testuali delle due principali recensioni degli Acta.

La commissione giudicatrice ha riconosciuto nel lavoro di Cecilia Antonelli, accanto al rigore metodologico e all’ estrema perizia filologica, due elementi di notevole rilevanza culturale. Anzitutto, la scelta di concentrare l’attenzione sulle tradizioni riguardanti una figura apostolica che, nonostante la notevole popolarità in epoca tardoantica e bizantina nonché nel medioevo latino – come attestato da fonti trasmesse in molte lingue antiche – risulta ancora in gran parte da indagare. In secondo luogo, va apprezzata la valorizzazione della letteratura cristiana di lingua armena, meno esplorata di altre nella storia degli studi, pur costituendo un ricchissimo serbatoio di testi e tradizioni di antica origine e il cui valore è stato offuscato nel corso dei secoli dalla marginalità geografica e – paradossalmente ma non troppo – dalla peculiarità propria della chiesa armena e della sua tradizione, alla cui più generale conoscenza il lavoro premiato offre un significativo contributo.

Infine, il confronto tra versione greca e armena degli Acta Bartholomaei condotto dall’autrice permette di apprezzare le diverse possibili traiettorie di un testo apocrifo e dimostra altresì la necessità dello studio della letteratura apocrifa per la conoscenza degli ambienti culturali nei quali questi testi sono stati prodotti e hanno circolato, secondo una linea di tendenza degli studi sul cristianesimo antico di cui l’autrice appare pienamente consapevole e puntualmente aggiornata.

Per tutti questi motivi, il volume di Antonelli si segnala come un lavoro di particolare pregio e di sicuro impatto sugli studi relativi al cristianesimo antico anche a livello internazionale; la Commissione si augura altresì che il conseguimento del Premio possa contribuire a una sollecita apparizione dell’edizione critica degli Acta Bartholomaei.

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