
Enrico Mazza
Era Irriconoscibile
Il caso di Gesù risorto
(edizioni EDB, 2023)
I racconti delle apparizioni di Gesù mostrano che ciò che appariva non era uno spirito bensì un individuo in carne e ossa, come tutti gli altri, anche se con caratteristiche molto particolari come l’entrare in una stanza a porte chiuse. Era un individuo con le normali caratteristiche fisiche di tutti gli individui. In queste narrazioni Gesù è irriconoscibile perché “in altra forma” (Mc 16,12). Alcuni racconti dicono che egli restava irriconoscibile anche dopo il riconoscimento, mentre, in altri, veniva riconosciuto solo quando compiva qualche ‘segno’ ad personam, rivelatore della sua identità. A causa di tutto questo, i vari racconti di apparizione non potevano avere molta credibilità. Pertanto, vennero introdotti significativi cambiamenti per smorzare l’effetto negativo di quell’irriconoscibilità che stava accoppiata al riconoscimento. Per questo, i Vangeli cercarono di emarginare quanto più possibile il dato della irriconoscibilità, ma invano. La storia letteraria di questi racconti fa vedere che ciò che non viene mai cambiato è proprio quell’elemento che rendeva inattendibili tali racconti, ossia l’irriconoscibilità di Gesù. Questo è un dato talmente strano e irragionevole che non può essere di origine letteraria. La loro storia letteraria fa pensare che, dietro quei racconti, ci sia stato qualcosa che, essendo realmente accaduto, non poteva venir cambiato: il dato della irriconoscibilità accoppiata al riconoscimento.
ENRICO MAZZA (Parma 1940) è docente di Storia della liturgia nella Facoltà di lettere dell’Università cattolica in Milano (1987-2010) e di Liturgia nel Pontificio Ateneo Sant’Anselmo in Roma (1998-2012).
Per EDB ha pubblicato di recente: Il Nuovo Testamento e la Cena del Signore (2017); Sacrificato per i nostri peccati? Una ricerca sull’origine di una idea (2020).
LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO