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Premio Enrico Mazza - Edizione 2022

Il Vincitore
e le Motivazioni del Premio

Riconoscendo il valore scientifico e il rilievo culturale di tutti i volumi ternati, la Commissione è giunta alla decisione unanime di assegnare il premio al volume di Francesco Celia, Preaching the Gospel to the Hellenes. The Life and Works of Gregory the Wonderworker, Peeters, Leuven 2019 (n. 19 nell’elenco delle domande pervenute, allegato al verbale n. 1), con la seguente motivazione:

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L’opera di Francesco Celia costituisce una aggiornata ed esaustiva presentazione della personalità e dell’opera letteraria di Gregorio di Neocesarea (o Gregorio il Taumaturgo), figura sfuggente sia dal punto di vista biografico, sia da quello teologico, a motivo della scarsità e contraddittorietà delle fonti e dei complessi problemi di attribuzione degli scritti trasmessi sotto il suo nome. La collocazione cronologica nel III secolo e l’influsso esercitato (e ben documentato da Celia) su alcuni aspetti del dibattito cristologico e trinitario del secolo successivo rendono Gregorio il Taumaturgo un oggetto di ricerca pienamente coerente con una delle tematiche indicate nel bando.

Il volume di Celia si caratterizza per una trattazione a tutto campo, che parte dall’esame del cosiddetto Discorso di ringraziamento a Origene, la cui struttura e attribuzione al Taumaturgo è tutt’ora oggetto di un vivace dibattito che coinvolge anche l’ambito degli studi origeniani, per concludersi con le formule di fede attribuite nel IV secolo al vescovo di Neocesarea, passando ovviamente per il resto dei suoi scritti, puntualmente esaminati.

L’approccio dell’autore è metodologicamente conservativo, ovvero volto a revocare le notizie e le attribuzioni relative a Gregorio solo in presenza di argomenti ben fondati, evitando l’eccesso di ipercriticismo che spesso ha caratterizzato questo genere di studi e la storiografia su Gregorio in specie. Nel fare questo, Celia mostra di possedere sicura conoscenza dei testi oggetto di indagine e piena padronanza della ricca bibliografia critica ad essi connessa, con cui si rapporta sempre con misura ed equilibrio.

Al tempo stesso, dal lavoro emerge come l’autore risulti ben consapevole della posizione occupata da Gregorio nelle trasformazioni religiose di un periodo decisivo, agli albori del mondo tardoantico, verso cui l’interesse degli studiosi, accesosi nell’ultimo terzo del secolo scorso, risulta tuttora assai vivo. In questo senso, il volume testimonia l’ampiezza degli interessi scientifici e più in generale culturali del suo autore.

Per tutti questi motivi, il volume di Celia si pone come un punto di riferimento, destinato a durare, per ogni ulteriore indagine non solo sulla figura e l’opera di Gregorio il Taumaturgo, bensì anche sui numerosi problemi legati alla diffusione e affermazione del cristianesimo nell’area palestinese e cappadoce affrontati nel corso dell’esposizione, dall’attività scolastica di Origene in Cesarea di Palestina alle tradizioni teologiche in cui si sono formati i tre grandi Cappadoci.

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